CONSIGLI PER LA POTATURA DELL'OLIVO

La potatura è una delle operazioni più importanti nella coltivazione dell’oliveto e richiede alcune cure per garantire una produzione soddisfacente per quantità e qualità.

L’olivo è una pianta molto importante per il nostro paese: ha un grande valore storico e culturale ed è simbolo di pace. Il suo derivato più nobile, l’olio extra vergine, sta alla base della dieta mediterranea e della nostra tradizione culinaria. Per questo in Italia ci sono diverse zone olivicole, dove la produzione di olive e olio è una delle attività economiche principali. Una buona potatura è importante sia per una produzione professionale da reddito che per chi ha pochi ulivi, per l’autoproduzione di olio oppure per finalità ornamentale.

olivo potato a vaso

Vediamo quindi come si pota quest’albero e qual è il periodo più adatto per farlo, tenendo sempre presente un rispetto della pianta e dell’ambiente. L’ottica è quella di un’olivicoltura biologica, per cui è importante salvaguardare in primo luogo la salute dell’albero, oltre ovviamente a stimolarne la produzione di olive.

Le tecniche di potatura:

Ci sono molto modi per potare un ulivo: ogni territorio olivicolo ha sviluppato un proprio sistema di potatura che tiene conto delle diverse varietà, delle caratteristiche del luogo (umidità, vento, tipo di terreno,…) e della tecnica colturale prescelta, ma alcuni principi di base sono comuni perché legati alla fisiologia della pianta.

La potatura più diffusa è quella per la gestione a vaso policonico degli olivi.

Una visione della potatura dell’olivo completamente differente da quella tradizionalmente applicata nelle coltivazioni professionali è il metodo di potatura rispettosa proposto da Gian Carlo Cappello

Quando si pota l’olivo:

L’olivo in produzione può essere potato in due diversi momenti dell’anno, e per questo si parla di “potatura secca” o d’inverno, perché si esegue tra gennaio e marzo, ed è l’intervento principale. Nella stagione estiva si esegue invece la “potatura verde” che consiste essenzialmente nel tagliare polloni e succhioni.

Nell’oliveto si raccoglie prima dell’inverno (il periodo della raccolta delle olive è in genere tra ottobre e dicembre) ed è sconsigliato potare durante la fase produttiva. In seguito al raccolto arriva subito il freddo, per cui si consiglia di aspettare la fine dei mesi invernali e tagliare a marzo. La pianta di olivo soffre particolarmente eventuali tagli durante periodi di gelata, quindi si sconsiglia di intervenire fino a che il clima non diventa mite. Bisogna comunque potare prima del periodo di fioritura. Nel nord Italia si pota tra marzo e aprile, in climi più caldi si può anticipare ai mesi di gennaio e febbraio.

 La potatura di allevamento sugli ulivi giovani

L’olivo è una pianta molto longeva ed è frequente trovare esemplari molto anziani, ma la potatura è bene che cominci fin dalla messa a dimora, impostando la forma della chioma fin da quando le piantine sono giovani. Questo momento iniziale si chiama potatura di allevamento e riguarda gli alberi nei primi 3 o 4 anni dalla piantagione.

Siamo tutti abituati a vedere gli ulivi come alberi, in realtà la pianta spontaneamente tende a crescere a portamento cespuglioso. Il mantenimento di un unico fusto è impedito dalla tendenza che la pianta ha di produrre sempre nuove strutture legnose dal pedale, ovvero dalla base del tronco. Con la potatura noi indirizziamo l’olivo in forma di albero, per una gestione più semplice e razionale. Una buona potatura di formazione è importante sia per l’oliveto da reddito che per gli ulivi ornamentali che vengono piantati in giardino.

Dopo la messa a dimora, se la pianta si presenta ancora con un astone come fusto, questo deve essere capitozzato a circa a 60-70 cm da terra. I rami presenti devono essere diradati, lasciando i 3 o 4 che formeranno le branche principali. In questo modo la pianta viene avviata alla formazione dello scheletro di base, mentre l’anno successivo viene indirizzata verso la forma voluta.

Nei primi 2 o 3 anni dalla messa a dimora delle piante, gli interventi di taglio saranno comunque contenuti e in genere limitati al taglio di polloni e succhioni, ovvero quei rami verticali che si originano da particolari gemme, dette “latenti”, sul tronco o sulle branche.

Le forme di allevamento più comunemente adottate per l’olivo sono le seguenti:

potature nell'olivetoPotatura di produzione

Una volta che la pianta è adulta e produttiva il coltivatore deve intervenire ogni anno con la potatura di produzione, che ha diverse finalità molto importanti.

Quali rami tagliare

La potatura secca invernale riveste un ruolo cruciale nella gestione dell’olivo e per eseguirla correttamente è opportuno sapere che la pianta fruttifica sui rami dell’anno precedente, che sono rami misti e brindilli.

Il ramo misto presenta in cima gemme a legno, e man mano che cresce si ripiega verso il basso diventando quello che viene chiamato “grondaccio”. Sul punto di massima curvatura del grondaccio si formano nuovi rametti, e alcuni di questi devono essere tagliati, mentre altri diverranno a loro volta il futuro grondaccio, che sostituirà quello presente, il quale viene scorciato. Questo meccanismo permette un costante ringiovanimento dei rami fruttiferi e un contenimento dell’espansione laterale della pianta.

I succhioni, diritti e vigorosi, devono essere eliminati sia durante la potatura secca sia in quella estiva. Nella potatura estiva è proprio l’eliminazione di succhioni e polloniil lavoro principale su cui ci dobbiamo concentrare.

Inoltre, come regola generale, che vale per tutti i fruttiferi e quindi anche per l’olivo, devono essere sempre eliminati i rami secchi o colpiti da patologie.

Potatura straordinaria

Ci sono inoltre dei casi eccezionali in cui si rende necessaria una potatura straordinaria dell’olivo, quali:

rami di olivoAccortezze da rispettare nella potatura

Ci sono alcune “regole” importanti da avere sempre bene a mente mentre si pota un ulivo.

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